Il report evidenzia che nel nostro paese, solo sei regioni registrano un tasso di occupazione superiore a massimi di 10 anni fa (Bolzano, Trento, Lazio e Toscana, Lombardia e Friuliu Venezia Giulia). La Sardegna si posiziona al sedicesimo posto della classifica, seguita solo da Calabria, Sicilia, Marche, Umbria e Molise. Il 65% delle assunzioni a livello nazionale è avvenuto tramite piccole imprese, motore economico italiano.
Tuttavia, Unioncamere sostiene che nella regione sarda risultino impossibili da trovare ben 19 figure professionali. Tecnici informatici, meccanici ed elettrotecnici, attrezzisti, operai, ma anche artigiani. Carenza anche di estetisti, addetti alla ristorazione e figure lavorative stagionali.
In Sardegna, nel 2018, da parte delle imprese è calato l’utilizzo dell’apprendistato. Secondo una stima di Confartigianato, nell’isola ogni 100 rapporti lavorativi under 30 attivati, solo 6,7% sono contratti di apprendistato, decisamente sottola media nazionale del 12,5%.
“Anche nell’Isola c’è una forte necessità di mantenere allineata la qualità dell’offerta e della domanda di lavoro – sottolinea Stefano Mameli, segretario segionale di Confartigianato Sardegna – per questo chiediamo che venga rifinanziata Legge Regionale 12 del 2001, che mette a disposizione incentivi per le assunzioni degli apprendisti artigiani. Questo sostegno, servirebbe al rilancio di questa “palestra” in cui i giovani lavorano e studiano”.