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La nuova Consob di Mario Nava: ecco le nuove sfide per il futuro

Il nuovo capo della Vigilanza di Borsa punta sul rispetto dell’indipendenza.

Una vigilanza proattiva, in grado di anticipare e orientare i continui cambiamenti finanziari, per offrire un sostegno chiaro alla domanda degli investitori. È quanto promette il nuovo presidente della Consob. Al suo primo incontro annuale con gli operatori, Mario Nava è apparso pienamente consapevole delle difficoltà della duplice sfida che ha di fronte. Il nostro sistema economico, collocabile fra l’ottavo e il nono posto nel ranking mondiale, dispone di una piazza finanziaria che è soltanto al diciassettesimo posto nella classifica globale.

La missione è ambiziosa. Nella relazione, Nava ha fatto cenno anche delle «criticità interne» e ha sottolineato il «cambio di passo» necessario nelle relazioni con Bankitalia che ha portato all’accordo siglato venerdì tra le due autorità. Ma la missione è complicata anche perché l’attuale livello di educazione finanziaria dei risparmiatori è basso. «Il 40% delle persone non sa valutare le proprie conoscenze finanziarie e non c’è peggior investitore di colui che non sa di non sapere. Il 50% è a disagio con la finanza e il 50%, non necessariamente lo stesso, non è interessato», ha spiegato il presidente di Consob.

Altrettanto importante è una presenza incisiva negli organismi internazionali ed europei. Questi ultimi sono organismi nei quali bisogna contribuire a creare le regole, non subirle. Ma l’Europa è il nostro destino. Nava ha ricordato che il risparmio degli italiani è espresso in euro, dunque non c’è nessun dubbio che l’euro sia una “roccia solida”.  In ultima istanza è arrivato il richiamo alla necessità di rispettare l’indipendenza dell’autorità di controllo e del funzionamento dei meccanismi di mercato, anche da parte dei policy makers. Perché il mercato non è un’astrazione: il mercato siamo noi.

Redazione

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