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Il primo libro di Fabio Dell’Orfanello

“Le mani sulla verità”, è il primo libro di Fabio Dell’Orfanello, autore esordiente che sta riscontrando grande successo tra i propri lettori italiani e spagnoli. Il romanzo, seppur di facile lettura, “rapisce” con la sua suspense e lo sfogliar delle pagine, alla ricerca della bandolo per dipanare la matassa, si rivela un’autentica necessità ancor prima che un piacere.

Ambientato a cavallo degli anni duemila sulle rotte che legano la bassa Provenza con l’alta Toscana descrive abilmente anche altri luoghi di transito dei protagonisti quali la Liguria e la Borgogna.

Si tratta della storia “quasi vera” di Adeline, una ragazza provenzale divenuta donna nell’inconsapevolezza di essere figlia adottiva del luminare chirurgico Richard Bonnet e di sua “moglie” Anne-Marie.

Il giallo, che si dipana all’ombra di tutta la storia, va ben oltre il dramma familiare consumatosi tra i suoi sedici e quarant’anni. Così, tra scorci d’ arte e tecnologia, tra verità e bugie, tra errori e omissioni in un contesto in cui l’amore lotta con l’odio il lettore può scegliersi il proprio protagonista mantenendolo tale anche ben oltre la parola fine.

Non mancano piccoli intarsi d’ironia che lo rendono fruibile ad un pubblico variegato che spazia dalla ragazzina “divoratrice” di romanzi rosa al tecnico professionista attempato.

Intervista con l’autore:

– Chi è Fabio?

Un ragazzo di 55 anni non ancora finito di crescere.

– Si è già dato una scadenza per farlo?

Assolutamente no! Non so quanto tempo possa occorrere per realizzare tutta la miriade di sogni che ho nel cassetto.

– Si definisce fiorentino ma il suo cognome tradisce origini diverse

In effetti, sono fiorentino solo da pochissimo tempo. Le mie origini sono lucchesi, anche se in realtà, nella città “delle mura” non ci ho mai vissuto.

– Dove ha vissuto?

In due città geograficamente molto vicine ma culturalmente agli opposti.

– Cioè?

Pistoia, un paese dove la gente ha le Ferrari in garage ma s’incontra sui marciapiedi fermandosi decine di minuti a parlare di se e degli altri; Prato; una città dove il dinamismo prevale su tutto e c’è poco tempo le interiorità.

– Tra le due, quale le piace di più?

La terza! Firenze. La culla dell’arte che non ha eguali. Esci in strada e incontri il mondo, entri in un portone e vivi la storia.

– Quanti libri ha scritto prima d’ora?

Nessuno

– Perché aspettare tanti anni per scriverne uno?

Perché i tempi non erano maturi

– Si spieghi meglio

Datemi internet e vi avvicinerò il mondo

– Cosa!? Il suo romanzo è figlio del web?

Il mio romanzo non è figlio, ma amico del web e, come lei sicuramente saprà, chi trova un amico trova un tesoro. Un autore che fa un buon uso della rete può scrivere di argomenti a lui sconosciuti e visitare luoghi mai visti, portando con se il lettore senza grandi difficoltà.

– Che tipo di narrativa legge e le piace?

Leggo pochissimo, preferisco elaborare le mie idee che incamerare quelle degli altri.

– Mi sembra molto presuntuoso

Decisamente si! Mi amo alla follia!

– Le idee le prende dalla rete?

Assolutamente no! Le idee nascono durante i miei sempre più fantasiosi sogni notturni per poi svilupparsi nei ritagli di tempo in qualsiasi altro momento della giornata.

– Pensa di poter scrivere un altro libro?

Un libro, un film, una canzone… tutto quanto si può comporre con le parole.

– Cosa non farà mai sicuramente?

Dipingere e suonare! Sono totalmente negato!

– A chi dedica il suo inedito?

Da buon egoista, in primis a me stesso, poi a chi mi vuole bene. Tra questi, senza ombra di dubbio, ci sono i miei tre figli.

– Un saluto speciale?!

A mio padre che mi ha lasciato fanciullo quando, molto più giovane di me adesso, dovette “scendere dal treno”. Non credo nell’aldilà ma è piacevole pensare che sia orgoglioso di vedere ancora in piedi la sua creatura (l’officina costruita mattone sopra mattone) per merito mio e dei miei collaboratori.

Il libro è acquistabile sia in forma digitale che in copertina flessibile su Amazon e prenotabile in tutte le librerie fisiche nazionali.

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