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Confcommercio Fvg contro molestie e violenze nei luoghi di lavoro

Un patto imprenditori-sindacati per contrastare molestie e violenze nei luoghi di lavoro. Lo stringono Confcommercio Friuli Venezia Giulia e Cgil, Cisl e Uil, sottoscrivendo un accordo che contiene un impegno comune a promuovere in ogni azienda del terziario della regione azioni volte a incoraggiare comportamenti coerenti con gli obiettivi di tutela della dignità delle donne e degli uomini nell’ambiente di lavoro, non escludendo la possibilità di adottare misure organizzative ritenute di volta in volta utili alla cessazione immediata dei comportamenti molesti. Tra queste anche il trasferimento in via temporanea, tra reparti e uffici o in altre unità produttive, compatibilmente con le esigenze organizzative aziendali nel rispetto delle disposizioni contrattuali. L’accordo è stato siglato a Pordenone, nella sede locale di Confcommercio, presente la consigliera regionale di parità Roberta Nunin. Il presidente regionale di Confcommercio, Alberto Marchiori, ha firmato l assieme a Orietta Olivo della Cgil, Claudia Sacilotto della Cisl e Magda Gruarin della Uil. L’iniziativa, ha spiegato Marchiori, recepisce l’input dell’Accordo delle Parti Sociali Europee del 26 aprile 2007, che tratta appunto di molestie e violenze nei luoghi di lavoro. Muovendo da quell’articolato, Confcommercio Fvg e sindacati si impegnano sul fronte innanzitutto della prevenzione e dunque a “diffondere in maniera capillare l’accordo tra associati e collaboratori e a promuoverne l’applicazione, anche attraverso la contrattazione di secondo livello, e ad illustrarne il contenuto in assemblee sindacali”, a “responsabilizzare le aziende affinché provvedano a tutelare lavoratrici e lavoratori da qualsiasi forma indiretta di ritorsione o penalizzazione e a vigilare sulla effettiva cessazione dei  comportamenti molesti”, a “svolgere l’attività pattuita in modo sinergico con quella di competenza istituzionale”, a “effettuare annualmente un monitoraggio di verifica dell’applicazione dell’accordo”.

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