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Le Banche utilizzano Google per conoscere il passato dei clienti

Pulire la tua reputazione su Internet costa da 300 a 2500 euro per link

In base alle ultime statistiche pubblicate dall’impresa spagnola eliminalia.com, l’85% delle banche Italiane cercano  informazioni negative dei propri clienti su Internet.

Qualche anno fa Internet non esisteva, l’informazione negativa non veniva archiviata da nessuna parte, ed era semplice ricominciare da capo. Oggi non è cosi, Google e altri motori di ricerca WEB, si sono convertiti in alleati strategici perfetti, per conoscere qualsiasi informazione su persone o aziende in pochi secondi.

La maggior parte delle Banche hanno un dipartimento interno per realizzare ricerche di Compliance (inadempienze) dei propri clienti, conoscere i tuoi movimenti bancari non è più sufficiente, adesso è importante sapere cosa dice Internet di te, qual è la tua reputazione online su giornali, social network o altre piattaforme pubbliche della rete.

“Ci sono clienti che non hanno superato il Compliance finanziario nella loro banca e ci hanno contattato per cancellare tutti i tipi di notizie e informazioni negative da Internet”, spiega Dídac Sánchez (CEO di Eliminalia.com)

Pulire la tua reputazione su Internet non è economico, il costo varia da 300 a 2500 euro per link.

Le banche utilizzano anche altri dati privati, come quello di World Check, di proprietà di Thomson Reuters o Dow Jones e Pitagora.

Questi database forniscono informazioni alle banche di reati finanziari, terrorismo, persone pubbliche note come (PEP) e informazioni sensibili, tutte con l’obiettivo di conformarsi alle normative antiriciclaggio.

In definitiva avere una reputazione negativa ti può costare la cancellazione del tuo conto bancario e, a volte, il blocco dei tuoi beni.

Per maggiori informazioni visita il sito di Eliminalia

Redazione

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